291 stratte lungo le spiaggie di questi due mari e nei Grigioni, ristabilire i principi e gli Stati dell’ Impero germanico in tutt’ i loro diritti. A quest’ effetto, il re di Svezia sarebbe penetrato nella Germania con trentamila fanti e seimila cavalli ; e il re di Francia prometteva pel mantenimento di quest’ esercito quattrocento mila scudi 1’ anno (1). Impegna-vasi inoltre il re di Svezia di rispettare il culto cattolico ove si trovasse stabilito, e di non offendere il duca di Baviera e la lega cattolica fintanto che si tenessero neutrali. Il 18 gennaio 1630 era salito sul trono ducale della Repubblica Nicolò Contarmi, sotto al quale le cose sempre xcvrr più intorbidandosi, la Repubblica si trovò avvolta nella di- 1630. sastrosissima guerra di Mantova ed afflitta da fierissima pestilenza. Tuttavia a principio pareva che i sovra esposti maneggi di Francia movesseso l’imperatore a dare ascolto a qualche avviamento di pace, nel che affaticavasi indefessamente e con singolare ingegno Giulio Mazzarino, che allora a’ servigi del Pancirolo nunzio papale, dovea essere chiamato più tardi a sì alti destini e a divenire il successore ' del Richelieu nella direzione delle cose francesi. E già con-venivasi in un trattato, e il 25 ottobre 1’ ambasciatore veneziano scriveva : « Ho veduto il cardinale il quale ho trovato afflittissimo ; mi disse : scusatemi se non vi ho veduto prima, perchè son più morto che vivo ; dopo la malattia del re non ho avuto maggior travaglio di questo. Leone ed il frate (2) non potevano far peggio. Piacesse a Dio che la Francia avesse fatto troncar la testa a Fargis e a molti altri che hanno eccesso in trattati simili i loro poteri, per esempio e per onore della corona. Sono venti capitoli, ma non vi è capitolo che non abbi tre o quattro errori grandissimi ; non è più possibile che la Francia tratti, perii) H. Martin, Hist. de France. (2) Leone di Brulart e il famoso padre Giuseppe.