9 la mente fosse del Fuentes, quali fossero i suoi disegni (1). A dar imo vi motivi d’inquietudine alla Repubblicasi aggiunsero poco dopo certe notizie avute dall’ ambasciatore in Savoja d’ un disegno degli Spagnuoli d’impadronirsi per sorpresa d’una piazza forte veneziana (2), le molestie de’ corsari napoletani nel golfo (3), una flotta che da Spagna equi-paggiavasi, e non sapevasi a quale scopo. Laonde, sebbene lettere di Madrid dell’ ambasciatore Soranzo annunziassero essersi colà deliberato di sbandare l’ammassato esercito coll’invitar parte delle truppe nei Paesi Bassi, e parte nell’ Ungheria, nella Stiria e nella Carin-tia (4) (forse in conseguenza del fallito tentativo di rivolgere la Francia), non si dissipavano i sospetti della Repubblica, anzi crescevano pei movimenti della numerosa flotta spa-gnuola, che ora accennava al Levante, ora al Ponente, onde per buona cautela mandava in tutta fretta a fortificare Dalmazia e le isole (5). Tuttavia da questa parte quietarono pel momento i timori, essendosi la flotta volta all’ impresa d’Algeri, e tanto apparato si ridusse ad una semplice pomposa dimostrazione. Non era per altro poco guadagno di Spagna e opportuno alle sue viste quello d’ indebolire la Repubblica, se non per la forza aperta, almeno per le cagionate spese, e pel turbamento dei commerci. I quali venivano altresì molestati dai corsari inglesi fino nel porto di Malamocco (6), laonde la Repubblica che già avea tanti imbarazzi per sè, non poteva andar ad in- (1) Secreta Senato, p. 34. (2) Ib. 15 mag., p. 55. (3) Parecchie scritture sul dominio dell’Adriatico in Commemoriali 1596-1604. (4) Morosini, Storia della Repubblica, IY, 306. (5) Secreta Senato 5 luglio 1601. Commissione a Giovanni Bembo nominato provveditor generale nelle Isole, p. 85. (6) Secreta 1602, 1603, p. 82 e altrove. Vol. VII. 2