168 disse altro (1). Ma recatosi di nuovo da lui pochi giorni dopo il Chateauvilain (2), questi gli annunziava che il negozio andava assai bene, che trovava appoggio nel duca di Savoia, e specialmente nel Lesdiguières, solo ritardandosene lo sviluppo perchè il duca di Savoia non voleva, in virtù dei patti della lega, chiarirsi senza il consenso della Signoria, alla quale erasi perciò spedito il signor di Diglè ; che questi passando per Roma ne avea parlato all’ ambasciatore di Francia e ottenutane la piena adesione e promessa di sostenere la cosa con fervore alla corte ; che a Torino avea trovato egualmente il duca favorevolissimo, e avea-ne parlato all’ ambasciatore veneziano eccitandolo a scrivere al suo governo e sollecitarne la risposta con isperanza certa che non avesse a perdere l’occasione di liberare l’Italia dalla tirannide spagnuola, lasciando intravedere perfino che l’Ossuna sarebbe disposto a cedere alla Repubblica due o tre porti e principalmente Brindisi. Tuttavia il residente rispondeva : quello che mi dice V. S. essere trattato in Torino dal sig. duca di Savoia e da monsiù di Diglè con li eccellentissimi ambasciatori non ne so cosa alcuna, e se pur è vero 1’ ufficio, tanto più mi confermo che non abbi la Se-nissima Repubblica gusto di queste novità poiché non me ne vien fatto pur minimo motto. Ricevo dunque la comunicazione di V. S. per espressione della sua buona volontà verso di me, ma per altro non posso meno dar orecchio a simili negozii non che impedirmene (immischiarmene) punto ». Così, fosse diffidenza nelle intenzioni e nei mezzi del-1’ Ossuna o desiderio verace della quiete d’Italia professata (1) 18 giugno 1619. Il Consiglio de’ X aveane avuto avviso fin dal 23 mag. Parti segrete. (2) 25 detto e Cons. di X Parti segrete 31 ott. 1619 con comunicazione dei discorsi di Chateauvilain.