338 cedergli, il grande ministro spirò il 14 dicembre 1642 in età di cinquantasette anni e tre mesi. Il re seguì appuntino le raccomandazioni del defunto, conservò le sue istituzioni, i suoi ordinamenti, chiamò al consiglio il Mazarino, il quale applicò tosto 1’ animo a procurare la pace tra il Pontefice e il duca di Parma. Ma le cose si erano vieppiù complicate, poiché raccogliendo i Barberini considerevoli truppe, i collegati erano stati costretti a rinnovare la loro alleanza, e di difensiva mutarla anche in offensiva (1). Nè tardarono le ostilità ad incominciare. I Veneziani sotto il procuratore Giovanni Pesaro alloggiavano con due mila fanti e quasi due mila cavalli alla Badia nel Polesine di Rovigo, per penetrare di colà nello Stato Ecclesiastico nel tempo stesso che molestavano per mare il commercio pontifìcio. E «neutre così prolungavasi con varii successi la guerra, sempre con grave danno de’ popoli, avvenne la morte del re Luigi, il 14 maggio di quell’ anno 1648, ed al Mazarino stando più che mai a cuore la pace, riuscì finalmente col mezzo del cardinale Bichi (2) d’indurre il Pontefice e i principi collegati a nominare plenipoten-ziarii per trattarne in un Congresso. Grandi erano però gli ostacoli che vi si opponevano, e i Veneziani si mostravano fermi nel sostenere la guerra, insino a tanto che della buona volontà dei Barberini avessero piena certezza. Condottosi il Bichi alla fine del 1643 a Venezia (3), propose che l’assoluzione e il perdono si chiedesse dalla Francia pel duca Odoardo cui sarebbe Castro restituito, restituendosi (1) Alleanza fra la Rep. di Venezia, Ferdinando granduca di Toscana e Francesco I duca di Modena, 26 maggio 1643. Limi" II, 2039. (2) Commemoriali XXIX. Procura del re cristianissimo al Cardinal Bichi con grande sigillo di cera appeso e sottoscritto Par le Toy }t> re0ente sa mere presente. Delomenie, pag. 21. Ì70Cura ^ d°ge Erizzo al cav. Pietro Giovanni Nani per *a pace suddetta. Ibìd. p. 13, in data 29 marzo 1614 con sigillo di piombo.