492 Francesco Così avevano i Veneziani, pel valore del Morosini, molto Morosini _ doge ovili, validamente sostenuto dal Konigsmark, acquistata la Morea, 1688. ma paese era pjù altro un deserto, una desolazione orrenda per le naturali conseguenze della guerra e pei guasti fattivi dai Turchi prima di ritirarsi. La popolazione o perita o migrata ; più che una quarta parte dei villaggi e delle fattorie distrutta, le terre giacevano incolte, non ponti, non istrado, non mezzi di trasporto. Da codesta condizione materiale puossi facilmente argomentare alla morale; unica istituzione quella dei papas, o preti greci. I Veneziani lasciarono sussistere presso a poco la precedente divisione territoriale formandone quattro provincie Romania, Laconia, Messenia e Acaja colle capitali Napoli, Malvasia, Navarino, Patrasso, un Proveditore per ciascheduna attendeva alle cose militari, un Rettore alla giustizia, un Camerlengo alle finanze ; erano comandanti veneziani nelle fortezze, a tutto presedeva il Proveditor generale che teneva una specie di corte e riferiva immediatamente al Senato. I nuovi signori non avendo trovato nel paese una nobiltà privilegiata, nè avendo fatto alcun trattato cogli abitanti, non erano obbligati a rispettare diritti feudali e privilegi, e si trovavano in piena libertà d’ introdurre quelle istituzioni che migliori avessero stimato, e più atfe a promuovere la prosperità del paese. La scarsa popolazione di 86468 anime (non contati i contorni di Corinto e la Maina) consisteva di Greci ed Albanesi, dati questi ultimi per la maggior parte alla pastorizia, e a vita nomade, passando 1’ estate nei monti, e scendendo al piano nell’inverno. I Veneziani vi portarono dalla Grecia nuovi abitatori, e cercarono dopo la conquista di Lepanto d’indurre a recarvisi anche molti Rumeliotti migliori agricoltori, allettandoli con privilegi ed esenzioni, di modo che già fino dal 1692 il numero degli abitanti era salito