244 alla Repubblica la risoluzione fermissima che tenevano, quando fossero aiutati, non solo di levare l’impero di casa d’Austria, ma cacciar la medesima tutta fuor della Germania eleggendosi un re de’ Romani che sarebbe però cattolico e di aggradimento del doge, pretendendo questa operazione tanto facile da non aver che a deliberarsi, poiché diceva a-vere cinque voti, cioè i Principi Elettori della Religione (protestanti), il Palatino, Brandeburgo e Sassonia ; il Regno di Boemia non pensare probabilmente ad eleggersi un re, ma governarsi a Stati ; aver egli a proporre alla Repubblica di darle Segna, Eiume, Trieste, e tutti gli altri luoghi di marina, Gradisca e Gorizia con quanto tiene la casa d’Austria da quella parte di qua dai monti e dalla parte del Veronese e Vicentino confinante col Tirolo non che tutti i luoghi, continuava il Mansfeld, « del vescovo di Trento e il passo della Chiusa, non solo aperto ma libero in mano di Vostra Serenità, che li metta presidio come le pare perchè possi da quella parte aver la briglia in mano e chiudere e aprire il passo alla gente oltramontana a suo piacimento ; e all’ imperatore, che sarà eletto, faranno i principi prima del coronarlo, giurare e ratificar 1’ osservanza a Vostra Serenità di quanto è predetto. Desiderano aiuto di denari da Vostra Serenità, sempre che pensano calar tutti nel medesimo tempo i Boemi nell’Austria, il Palatino nel Tirolo, altri nell’ Alsazia, e altri nell’ altre Provincie confinanti, e pensano anche gli Ungari sollevarsi, poiché anch’ essi vogliono governarsi a Stati come i Boemi e i Paesi bassi, e armati che siano, chiamar una Dieta per eleggere il re dei Romani, e mi fu detto disegnino sopra il signor Duca ciò dicendo apertamente, se però cosi consi-glierà Vostra Serenità, poiché da essa vogliono dipendere. A questo re de' Romani non pensano dar stati, ma resti a lui la soprantendenza soltanto come ha anco nel resto delle terre