416 Era Candia scena di continui fatti gloriosi, di prove meravigliose del valor veneziano ; perduta per un assalto improvviso nella confusione della notte una mezzaluna detta la Mocenigo, Giorgio Morosini proveditor deH’armata, Domenico Pizzamano, Domenico Diedo sopracomiti, Gio. Francesco Zeno, Pietro Querini e Marco Barbarigo nobili della colonia, il Sinosich ed altri ufficiali si profferirono di riacquistarla e tennero parola ; riperduta ancora fu di nuovo ripresa ; infine i Turchi, dopo sofferta una perdita considerabile, dovettero ritirarsene. Allora Hussein disperando di prender la città per assalto, ricorse nuovamente al lavoro delle mine, poi anche di queste scorgendo il debole effetto, e già approssimandosi la stagione delle pioggie, si ridusse agli accampamenti dell’ anno precedente. Gli assediati intando profittando di quel respiro attendevano indefessamente a rimettere i guasti e gli sbrani fatti alle muraglie, non senza che talvolta avvenisse loro di dover combattere pur lavorando e allontanare colle sortite le molestie dell’ inimico. E intanto il Riva correva 1’ Arcipelago dando da per tutto la caccia alla flotta turca, poi ritiratasi questa, colla perdita di molte navi, a Costantinopoli, tornò alla guardia dei Dardanelli. Nello stesso tempo era campo di correrie senza alcun fatto d’importanza la Dalmazia, afflitta per di più dalla pestilenza E la speranza di validi soccorsi dalle potenze cristiane ogni dì più si dileguava. Già l’imperatore avea confermato per venti anni le tregue coi Turchi ; la Francia involta nei torbidi inferni non si sentiva certamente disposta a tirarsi addosso la loro ne-micizie ; l’Inghilterra manteneva con essi buone relazioni commerciali (1) ; e con maraviglia del mondo fu veduto un (1) 21 Maggio 1649 all’ambasciatore a Miinster : « si maneggi onde impedire che la compagnia inglese di Levante noleggi suoi vasoelli Turchi, cosa che molto disdicevole riuscirebbe presso il mondo e di-