126 (Ellyot) inglese, e Domenico veneziano padron di barca ; che il disegno avrebbe effetto il prossimo marzo, ovvero in ottobre e novembre (1) ecc. Passava quindi a suggerire i rimedii, consigliando di far bene esaminare ogni galione che entrasse, si fortificassero i castelli del Lido e vi si mettessero guardie ecc. Tutte codeste però erano arti adoperate dal Pierre per entrare nella grazia della Repubblica e poi tradirla. Dna grande cospirazione per opera sua si andava ordinando, e sebbene possa apparire strano che se ne facesse egli stesso il denunziatore, convien pensare che acquistandosi coni’ ei credeva per tal manifestazione la fiducia del governo, distraevano prima di tutto 1’ attenzione dai cospiratori che erano nella città stessa ; poi con quella sua mente stravagante e avvezza alle avventure s’immaginava forse che la Repubblica, spaventata e bisognosa di forze per guardare la città, avrebbe probabilmente affidato a lui l’incarico di raccogliere e far venire le truppe dalla Terraferma, ed era appunto ciò ch’egli cercava (2). Non è difficile convincersi eh’ egli collo svelare codesta cospirazione non si faceva in fondo minimamente traditore dell’ Ossuna, con cui passava d’intelligenza, poiché l’esecuzione di essa era evidentemente impossibile e servir doveva soltanto a distrarre l’attenzione de’ Veneziani da ciò che si andava preparando nell’ interno. Infatti come pensare la venuta degli indicati navigli con soldati nascosti, quando i Veneziani per la loro sostenuta padronanza del Golfo non lasciavano entrar in questo alcuna barca senza diligente esame, pagamento dei diritti ed altre lungaggini ? Come la possibilità (1) Scrittura del 30 Agosto fra le Comunicate dal Consiglio de’ Dieci, il quale il 2 settembre la trasmise al Collegio. (2) Vedi sua lettera al duca d’Ossuna 7 aprile 1618 in Darà eh’ io credo autentica concordando coll’ andamento dei fatti.