84 i corsari. Il provveditor Pasqualigo sconfiggevali a Lesina, ma trovandosi pochi giorni dopo Cristoforo Yenier male sulle guardie, fu improvvisamente sorpreso e gli Oscocchi impadronitisi della sua galera tutto l’equipaggio uccisero, lui trassero alla Morlacca a poca distanza da Segna, ed ivi troncatogli il capo, non contenti a ciò, strapparongli il cuore e se ne cibarono, poi nel suo sangue intrisero il loro pane per certa loro superstizione, e testimonio di legame indissolubile tra essi (1). A tal notizia inorridì Venezia ; il popolo, e special-mente i parenti del Yenier, gridavano vendetta, e Filippo Pasqualigo fu mandato a stringere d’ assedio Segna, poiché ben vedeasi che dall’ arciduca Ferdinando non era ad aspettarsi riparo a tanto male, e che il comandante, anziché dar ascolto ai giusti reclami de’ Y eneziani e restituire la galera predata, erasi giovato dell’ artiglieria di essa per munire le mura della città. « Questi essere i frutti (2), scriveva il Senato all’ arciduca, delle tante promesse, questi i fatti che si eseguiscono sotto all’ombra di lui, pigliando gli Uscoc-chi fomento dai ministri suoi, i quali per tal modo mostrano non avere in conto alcuno 1’ autorità sua, o d’averla consenziente a’ loro misfatti ; non potersi siffatti eccessi più a lungo sopportare, aver dato la Repubblica finora prove più che sufficienti di longanimità e di rispetto alle terre di Sua Altezza ; tollerare più a lungo sarebbe viltà, sarebbe tradire i propri sudditi, sarebbe esporre tutta la Cristianità ad una guerra col Turco » (3). Ma gli Austriaci che fin d’allora pretendevano alla libera navigazione dell’Adriatico, e a spogliare Venezia del (1) Minucci, Storia degli Uscocchi, e Secreta 23 maggio 1613. (2) Secreta 18 maggio 1613. ii Esposizione delle ragioni contro gli Uscocchi, Cod. DCGCVII, alla Marciana.