179 trovai da quella stessa persecuzione, che per lungo tempo in Inghilterra mi difficoltò e sconcertò sempre notabilmente il pubblico servizio e m’impedì quasi affatto 1’ esecuzione di esso, essermi stato preparato quei travagli e calunnie che mi hanno tenuto lungamente negli affanni che sono ben noti, essendo corsi trenta mesi consumati da me in quei gravissimi patimenti » . ... Ed esposto quanto nell’ ambasceria dell’ Inghilterra avea operato, così chiudeva la sua relazione : « Queste sono quelle cose che mi sono passate per mani, anzi per non diminuire ingratamente la confessione delle grazie dovute al Signor Iddio e per non defraudare tacendo la verità, è necessarissimo che dica queste esser quelle opere che la Divina Maestà s’ è compiaciuta di fare, ed ha voluto che seguano col mezzo umile della mia interposta persona alla presenza del mondo, e con aumento alla Serenissima Repubblica di servizio e di riputazione, contese dai maggiori potentati. Così il progresso del mio già felice servizio pieno di grazia del Signor Iddio, colmo di attestati della pubblica soddisfazione, soprafatto da lodi sovrabbondanti ad ogni mio merito, sempre continuò fino a che il cielo per moderare la contentezza del mio animo innalzato ad una sopra umana consolazione, permise che da chi si sa, ed a chi Dio perdoni, fosse esercitata a tutte le maggiori prove la mia pazienza, la quale aggravata da mille invenzioni, e da infinite calunnie, travagliata da incredibili patimenti e da continue dilazioni che alla sollecita espedizione s’interponevano, era ridotta a somma stanchezza, quando il Signore Iddio mosso dalle mie non meritate calamità ed umilissime preghiere, inspirò la Serenità Vostra e 1’ eccellentissimo Consiglio dei Dieci, veri esecutori della divina volontà, ad ispedire come fecero" con "somma diligenza e -dando forza non solo alla mia povera lingua, ma anco al mio reverente silenzio ; e sviluppando dagli in-