123 no, di voler pigliare Venezia di volerla per sè (1), faceva a quest’uopo costruire certe barche colle quali supponeva che le sue genti potrebbero non solo entrare nel porto di Malamocco, ma penetrare fino a Venezia, e di notte accostarsi alla piazza, mettere petardi per saccheggiare la zecca e il tesoro dis. Marco. « Ora veda Vostra Serenità, scriveva ciò riferendo Spinelli, a quanto arriva la temerità altrui: mi arrossisco nel scriverlo e so che si moveranno le risa nel-l’intenderlo; ben mi pare che si vada ora diminuendo questo concetto, perchè il principale di quelli che hanno dato il ricordo (che è quel tal Visconti del quale scrissi a Vostra Serenità, a’ primi del passato) avendogli detto S. E. che bisognava eseguir quello che aveva promesso, intendo rispondesse che li signori Veneziani ne erano stati avvisati e che era difficilissima cosa i! fare più simile tentativo e che dubitando egli perciò de’ casi suoi se ne era una notte fuggito di qui, sebbene intendo essere egli stato trattenuto a Ca-pua (2) ». É facile imaginare quanto infuriasse il viceré al vedere che i suoi disegni erano stati svelati e che la Repubblica mettevasi sulle difese (3). Fece fare ricerche e procedere contro quanti poteva sospettare avessero qualche corrispondenza col Residente ; era questo continuamente circondato da spie che osservavano ogni suo passo (4), di modo che gli si faceva ogni giorno più difficile l’aver notizie e informazioni sull’andamento delle cose (5); mostravasi il viceré fi) Dispacci Spinelli 25 aprile 1617. (2) Ibid. 3 maggio 1617. (3) 9 Maggio. Nel Ranke non si fa cenno di provvedimenti neppur dopo gli avvisi di Giacomo Pierre 30 agosto. Eppure fin dal 9 marzo 1617 la Repubblica avvisava il capitano in Golfo (Secreta p. 13), stesse in guardia e rinnovava gli ordini al Provveditor generale Zane il 12 aprile e 23 luglio. (4) Spinelli. Dispacci. (5) Idem 16 maggio.