193 d’essere talvolta andato per occasione d’ufficio in casa di detta Signoria (1). Al che il doge si levò affermando con tutta asseveranza e coll’ assentimento di tutt’ i Consiglieri non essere nel processo minima parola di ciò, nè menzionato il nome non pure della contessa, ma nè anco di alcun inglese ; e volgendosi alla Arundel le disse, che all’occasione della prossima festa dell’ Ascensione manderebbe due Savii agli Ordini per invitarla ad assistervi in apposita galera (2), e tornata eh’ ella fu con infinite espressioni di riconoscenza a casa, le fece recare quindici bacili pieni di cere e confetture a pubblica dimostrazione di stima e di perfetto accordo, affinchè ogni voce a suo svantaggio venisse a dileguarsi, del che ella fu consolatissima : non così però il Wotton, il quale appariva altrettanto scontento e confuso, e vedovasi chiaro eh’ ei temeva sommamente di rovinare per questo successo le sue fortune e speranze alla Corte (3). La Contessa non tenendosi, come apparisce, ancor abbastanza tranquilla per la deliberazione del Senato e per le commissioni all’ ambasciatore Landò, circa alle cose sue in Inghilterra, vi avea spedito il suo maggiordomo Vercel-lini perche facesse al marito l’esatta descrizione dell’occorso (1) Verace racconto in sostanza delle ragioni che mossero ecc., nelle Esposizioni Principi, e Filze Esposizioni. (2) [1 residente di Mantova Battaino però scriveva : « Essendosi doluta veramente la contessa di Rondel per l’imputazione datale dal Foscarini, che essendo dama della qualità che è, et principalissima del regno d’Inghilterra, e’ parve bene alla Repubblica di darle la soddisfazione che V. A. intenderà dalle aggiunte scritture, et oltre a ciò il giorno dell’Ascensione a Murano con occasione di certa regata li ha fatto un solenne banchetto, cose tutte che fanno credere maggiormente quello che si è detto, ma che si voglia coprire con queste apparenze. (3) Esposizioni Principi. Il Senato soggiungeva nella lettera all’ambasciatore Landò, «ed abbiamo alcun particolare che più rilevante lo rende (questo negozio) ed apre li sensi, et scorge l’origine dei motivi e fini di chi forse mira di sottrarsi da un presente e sincero testimonio qui delle proprie azioni.» Secreta 23 aprile 1622. Vol. VII. 25