21L Dieci dinanzi a Vostra Serenità e per esecuzione del comandamento del Ser.mo Maggior Consiglio che incarica i Capi sotto debito di sacramento per l’esecuzione della Promissione ducale e per inquirir se in alcuna parte della medesima Promissione ducale sia stato contraffatto, avendo ritrovato che li NN. UTJ. Francesco e Alvise figli di Vostra Serenità sono stati eletti dell’eccellentissimo Consiglio di Pregadi ponendo in quello ballotta contro l’espressa Promissione delli Serenissimi dogi della nostra patria, giurata anco per la sua intera osservanza ultimamente da Vostra Serenità, riverentemente ammonisco Vostra Serenità di questa contraffazione, acciocché per l’avvenire se ne astenga. E perchè si trova anche che Vostra Serenità ha ricercato due volte alla Serenissima Signoria a far terminazione in questo proposito, una sotto li 7 gennaro 1624 e l’altra sotto 28 luglio 1625, essendo pur questa riservata alla Serenis-rima Signoria sola, e queste terminazioni fatte tutte contro la forma delle leggi e contro la espressa Promissione di Vostra Serenità al capitol 108 dove vien decretato e Lei promette che li dubbii circa essa Promissione siano dichiariti dalla maggior parte dei Consiglieri e del Maggior Consiglio, essendo pur questo cosa analoga alla medesima Promissione, si ammonisce anco sopra ciò con la medesima riverenza la Serenità Vostra al rimedio, il che tutto se gli dice con tutta quella maggior riverenza che si deve e che gli è debita. Non voglio anco restar di dire a Vostra Serenità, che per quello s’aspetta al disordine seguito nelle predette terminazioni, per non esser state fatte nel luogo che comandano le leggi, che particolarmente contro quella del 1563 ho chiamato ieri li signori Avogadori di Comun, a’ quali particolarmente in virtù della suddetta legge ho incaricato censurar detto disordine, e letta la medesima legge li ho eccitati ad eseguirla, acciò in tutte le parti venghino