183 ca d’ Ossuna pregiudicevoli alla Francia. Diceva che volendolo il duca in ciò impiegare, egli si era sottratto mettendosi ai servigi della Repubblica per il grande e notabile interesse che sapeva avere S. M. alla manutentione e protettone di essa, che 1’ Ossuna avea molte intelligenze a Costantinopoli coi Bassà e con molti rinnegati e iacea divisamento su quella città; poi passava a parlare dell’altro disegno del viceré di prendere Venezia; che Alessandro Spinosa sua spia era stato impiccato, che il viceré ora pareva voler profittare a danno della Francia delle confusioni prodotte dal maresciallo d’An-cre il quale avrebbe causato molti mali se non avesse Sua Maestà a tempo provveduto ecc. Tale scrittura non era certamente atta a destare nel governo maggior fiducia, e per di più venivano cenni anche da Mantova di qualche cosa che tramavasi contro la Repubblica (1), ed altri ricordi erano presentati da un Bernardo Drusi che prima suddito veneto fuggiasco, poi confidente dell’ Ossuna, indi procuratosi segrete conferenze collo Spinelli, ora offrivasi di svelare altre due cose segretissime, oltre agli avvisi della impresa meditata dal viceré sul mare (2). Egli riferiva infatti il 20 aprile (3) : « Dn giorno mentre Sua Eccellenza parlava delle cose di Corfù, gli occorse uscir fuori dal camerino, e mi disse che dovessi trattenermi. Dscita S. E. mi accostai ad una tavola dove era un disegno bellissimo e diligentissimo di Venezia con tutti li lidi, e vidi che al pontile del Castel Novo era attaccato un buon vascello con entro soldati, poi vidi due moti di galee, alcune con vele piene passavano fra li castelli di Venezia ; e poi dentro la laguna vi era un’ altra fazione di galee che divise in alcune parti della città (1) 27 Aprile Farti segrete. (2) 24 Marzo ib, (3) Ibid.