609 mania per ¡svernarvi, ma le fatiche dell’ ultima campagna aveano per modo logorato la sua già mal ferma salute che sorpreso da mortale infermità, spirò in quella città il dì 9 gennaio 1694 fra il sincero compianto dell’ armata che in lui avea sempre ammirato il prode comandante, il valoroso guerriero, il padre de’ suoi soldati, 1’ ottimo cittadino. La notizia della sua morte empì di lutto tutta Venezia, e quando le sue spoglie mortali vi giunsero, non v’ era nell’ affollata moltitudine chi non sentisse profondamente, e non dimostrasse 1’ afflizione dell’ animo. Ebbe pompa funebre quale a tanto uomo si conveniva, e oltre a quella volle il Senato tributargli l’insolito onore di un grande arco marmoreo, con emblemi delle siie virtù e delie sue imprese nella sala stessa dello Scrutinio colla iscrizione : « Francisco Mauroceno Peloponnesiaco Senatus Anno CIOIOVIO Fu sepolto nella chiesa degli Agostiniani a Santo Stefano ; ebbe a successore nel dogado Silvestro Valier eletto il 25 febbraio di quell’ anno 1694, nel comando dell’ armata Antonio Zen (1). Continuava dunque sotto il principato di Silvestro Va- 8*r1™.setrro lier la guerra ; ed è a notarsi come nella nuova correzione della Promissione ducale allo scopo d’ ovviare che il doge avesse ad assumere per 1’ avvenire, come già il Morosini, anche il comando supremo dell’armata, veniva stabilito che quind’ innanzi rinnovandosi il caso di una siffatta proposta non si potesse sospendere 1’ elezione del capitano generale se non con quattro voti dei sei consiglieri e due dei Capi de’ quaranta, e deliberata che fosso la proposta in Se- (1) Muazzo nella sua opera mss. Guerra della Morea, alla Marciana.