428 comandata da Sinan pascià apprestavasi ad uscire, i Veneziani levate le ancore gli andarono incontro, s’ impegnò tosto feroce combattimento, lo scontro fu terribile, tutt’ i capitani spiegarono una prodezza straordinaria, un colpo di cannone stese morto il capitano generale Lorenzo Marcello (1), mentre stava per predare un secondo vascello, ma Giovanni Marcello suo luogotenente e consanguineo occultandone il cadavere, continuò la battaglia. Fu una battaglia da giganti, in cui Lazzaro Mocenigo ed Antonio Barbaro furono strumenti principali della vittoria, cbe fu una delle più compiute, delle più gloriose, che annientò la forza turca sul mare, onde a Costantinopoli si fece generale il dolore, il compianto, lo spavento, temendo a ragione che i Veneziani avendo libero il passaggio, si avanzassero a minacciare la capitale stessa. Altrettanta fu la gioia in Venezia, conturbata solo alquanto dalla perdita del Marcello al quale furono fatte solenni esequie, il Mocenigo fu decorato della dignità equestre e dall’ applauso comune eletto a capitan generale (2), fu decretata ogni anno una solenne processione a’ Ss. Gio. e Paolo, furono ricompensati coloro che più s’ erano distinti. S’impadronirono i Veneziani nello stesso anno delle isole di Tenedo e Lemno ; gli abitanti del-1’ isola Samotracia, ciò vedendo, spontaneamente si arresero ; Candia con ammirabile costanza, e ricevendo di tempo in tempo soccorsi, si sosteneva. Hussein bascià che 1’ assediava veniva accusato a Costantinopoli di lentezza, egli querelavasi dal canto suo della mancanza e della insufficienza de’ soccorsi ; fu in somma 1’ anno 1656 per le armi della Repubblica avventuratissimo. (1) Relazione nel Codice CCXI. (‘2) Deliberazioni Costantinopoli 23 agosto 1656. Non so donde il laru prendesse la notizia che il Senato avesse voluto eleggere il Proc. Bernardo.