78 di quell’anno (26 marzo 1622) trovandosi nell’archivio detto la Secreta a cui avea ottenuto, con raro esempio, libero l’accesso (1), fu soprappreso da un freddo improvviso, la voce divenne rauca, susseguì un catarro ad una febbrattola che l’accompagnò per tre mesi, debilitandosi sempre pili le sue forze. Tuttavia migliorò nella state, ma all’avvicinarsi del verno il più lieve freddo (2) gli divenne tormentoso, non trovava modo di scaldarsi, le mani e i piedi avea sempre intirizziti, difficile la digestione, una prostrazione generale delle forze. Il dì dell’Epifania prese medicamento, ma chiamato al palazzo, non volendo per eccesso di zelo scusarsi, vi si recò con notabile peggioramento dello stato suo. Così continuò fino al sabato 14 di gennaio 1623. « Quel sabato ultimo di sua vita (3), non potè più alzarsi ; ricevette varie visite di persone distinte, e mostrò sempre la stessa ilarità e presenza di spirito. Ai frati che gli stavano intorno e piangevano la prossima sua fine, disse scherzando : Io v’ho consolati quanto ho potuto, ora a voi toccherebbe di tenermi allegro. Fra Fulgenzio fu chiamato in Collegio e gli fu chiesto del Sarpi : — E agli estremi. — Gli fu chiesto ancora come stesse di mente. — E come sano. — Allora gli furono confidate tre dimando da fargli intorno a negozio di 'grave importanza. — Fra Paolo, due ore prima di notte, fece scrivere le risposte e le spedì al Collegio, e la sera medesima furono lette in Senato che deliberò secondo il parere del consultore. Ei finiva, come il guerriero, sulle sue armi. Passata quella bisogna, si fece leggere la Passione di Cristo nell’Evangelio di san Giovanni ripetendo più volte con enfasi le parole di san Paolo : Quem proposuit (1) Decreto 11 febb. 1612 Deliberazioni Roma, specialmente per la sua scrittura sulle ragioni della Rep. sul golfo, p. 88. (2) Biografia Bianchi Giovini. (3) Bianchi Giovini Biografia, p. 446.