119 volontà di ben servire, lo so per molte cause et osservationi et particolarmente perchè sono stati qui carcerati e tormentati crudelissimamente quelli che si è avuto sospetto haver parte nella loro partita di qua, e tuttavia ne sono in prigione, stroppiati dalli tormenti ». Tra codeste informazioni contradditorie, il Governo veneziano non sapeva decidersi ad impiegare il Pierre e i suoi compagni e stavasi attendendo dal tempo e dalle informazioni come regolare la propria condotta. Poco stettero infatti a giungere notizie di grande movimento a Napoli, specialmente nel costruire navigli; l’Ossu-na recavasi spesso in persona all’arsenale, accoglieva tutt’i fuggitivi delle terre veneziane, e ricompensava largamente gli avvisi e le notizie ch’essi gli davano, facea venire prontamente e in tutta fretta da Otranto un Bernardo Drusi fuggito da Corfù per monete false ed altre furfanterie, col quale tenne segreti colloquii, ed il Drusi ebbe a dire che i Veneziani riceverebbero in quell’ anno una buona bastonata (1). Secondavano il viceré i Ragusei, che per odio e gelosia ai Veneziani, gli fornivano valenti piloti, pratichissimi del golfo, ma special-mente, come l’Ossuna domandava, di tutt’i luoghi del Quar-nero, dell’Istria, e perfino del porto di Malamocco. E tutto ciò operavasi di concerto coll’ ambasciatore di Spagna in Venezia, il quale, come troviamo, fino dal 1611 avea fatto la sua casa ricetto di banditi e di gente scellerata e capi di fazione che da quel luogo di sicurezza si ridevano della forza pubblica (2), e il 27 giugno del 1615 il secretano Lionello avvisava da Londra delle mene di esso Bedmar e del gran numero di partigiani che aveva in Venezia perfino tra i senatori (3) ; il 9 maggio 1616 un Senatore riferiva aver (1) Lettere di Gaspare Basalu console di Otranto nei dispacci Spinelli, 14 e 28 febb. 1617. (2) Parti Segrete Cons. X. (3) Dispacci Inquisitori.