327 contro Pinerolo e Casale, effettuerà la sua che conserva contro lo Stato di Milano e l’Italia tutta, con che nel primo e secondo termine cadendo il partito de’ Protestanti, nel-1’ uno e nell’ altro si scoprono precipizii e orribili rovine. Nel terzo di concluder una pace, ancorché veda che da questa pace sia pericoloso il suscitar nuova guerra, tuttavia lo stimerei manco male delli doi sopradetti, perchè seguendo la pace tra la Casa d’Austria e li Protestanti di Germania, e questa con condizioni però inviolabili, mantenendosi la libertà di quella provincia che è il nervo delle forze alemanne, non vi è dubbio che mancando di tal augumento la potenza così della corona di Francia, come quella d’Austria, 1’ una e 1’ altra vien a restar con assai minore speranza di quella che ognuna concepisce nelle rovine di questo partito. Onde che sebbene le armi austriache conclusa la pace si risolvessero con le forze che si trovano avere levarsi la gelosia che loro danno i Francesi in Pinerolo et in Lorena, e che movesseso la guerra contro queste provincie, non vi è dubbio che Francia essendo assai potente per resistergli, prima di tale mossa penseranno bene, et anco facendola, et havendo pochi che li secondino, si può credere che bene possino indebolirsi, ma sperarvi poco profitto. Così se li Francesi disgionti dalle forze d’altri principi e potentati volessero da loro medesimi proseguire li pensieri del grande Enrico, non congionti con li Protestanti di Germania, vano e il loro tentativo dell’ imperio, come anco la speranza che avessero sopra lo Stato di Milano, nelii quali casi anche di guerra, indebolendosi l’una o 1’ altra corona, 1’ eccessiva grandezza delle quali si deve temere, et il partito de’ Protestanti ed altri principi nella pace ristorando le passate rovine, si viene a conservare la libertà dell’ Impero, por freno all’ immensi concetti che formano questi potentati, et ad essere bastante ogni volta che intraprendessero far alcuna