47 tare nella scomunica ? Scrivere a noi, alla Repubblica un suo Breve amorevole, che avendo la Santità Sua inteso aver noi fatto questi decreti nei quali a suo giudizio non appare la solita pietà della Repubblica, ci esortava, che essendoci noi riservati la balia et arbitrio di dispensare da essi decreti secondo il nostro beneplacito, volessimo essere anco pronti e facili alle dimando che ci fossero fatte di far investire ; et così ancora a quelli che ricercassero di fabricar chiese et luoghi pii prontamente concedere la licenza, e prestare loro ogni favore et ajuto ; perchè se avesse la Santità Sua proceduto di questa maniera, con una risposta altrettanto cortese si sarebbe posto fine al negozio». Così licenziato il nunzio, il (5 di maggio fu pubblicato un editto diretto ai patriarchi, arcivescovi e vescovi, vicari, abati, priori ecc. di tutto il dominio, col quale facendo sapere come il 17 dello scorso aprile era stato pubblicato ed affisso in Roma un breve contro il doge e la Repubblica(1), il principe che non riconosceva nelle cose temporali alcun superiore dopo la divina maestà, e cui incombeva 1’ obbligo di provvedere alla quiete e tranquillità dello Stato, protestava innanzi al Signor Dio e a tutto il mondo di non aver lasciato intentato mezzo alcuno di far capace Sua Santità delle proprie validissime ragioni, ma avendo trovate chiuse le sue orecchie, anzi essendosi pubblicato il Breve suddetto, « contro la forma d’ogni ragione et contro quello che le Divine scritture, la dottrina delli Santi Padri et li sacri canoni insegnano in pregiudicio dell’autorità secolare donataci da Dio et della libertà dello Stato nostro con perturbazione della quieta possessione che per gratia divina sotto il nostro governo li fedeli nostri soggetti tengono delli beni suoi e vite loro », dichiarava il suddetto Breve di (1) La sua informazione sull’ interdetto. Codici sopvadetti e Commemoriali XXVII.