587 cipasse col Governatore di Milano col mezzo dei ministri già accennati et che avesse sei mila scudi di provvisione 1’ anno. Egli lasciò alcuni legati di varie gentilezze a diversi suoi amici, cioè a fra Paolo servita, Sebastiano Veniero, Domenico da Molin, et altri senatori, grandi aderenti di fra Paolo ; ma niuno legatario ha voluto accettare simile dimostratioue. Mori poco religiosamente come era vivuto il tempo di vita sua : cosa che viene esagerata con rancore da tutta la nobiltà, la quale piuttosto universalmente è inclinata alla pietà : et se mancassero alcuni pochi seguaci di questo fra Paolo, i quali anche sono stimati piuttosto licentiosi che assoluta-mente empii, et contradittori dell’ immunità ecclesiastica per mero aggradimento della propria Repubblica, si crede che in breve tempo ella acquisterebbe fuori nome diverso da quello che ha adesso et che anche quasi subito si potrebbe sperare il ritorno dei Gesuiti. 7 maggio (autografo). — L’ ordine che fu dato alla contessa d’ Arrondel di partirsi di Yenetia fu un poco di rigore straordinario, perchè in effetto per la depositione del Foscarini non si dovette ritrovar cosa di momento. La contessa si è purgata poi virilmente et ha sincerato sè stessa col pubblico, et pienamente, onde è stata subito regalata di diversi bacili di rinfrescamenti ; et giacché ella ha risoluto di partire in ogni modo, et sarebbe partita senza che fosse occorso questo accidente, il pubblico li diede giovedì una galera per veder la cerimonia di sposare il mare, nella quale fu trattenuta da quattro principali gentildonne venetiane et da due giovani Savii degli Ordini del Collegio ; furono poi tutti banchettati al Lido, et il giorno a Murano, d’una nobilissima colatione a spese del pubblico, il quale ha così voluto honorarla per scancellar della opinione degli huomini la voce già sparsa. In un foglio autografo del Sacchetti intercluso ridila lettera de’ 30 aprile, dice « esser voce che il Governatore di Milano parli della Repubblica con parole assai moderate e che mostri inclina-tione ad accordarsi ; ma che niuno vi credeva». Soggiunge poscia: «Queste tutte diligenze sono qui stimate artifizii assai conoscibili et negotiationi da perdervi il tempo senza alcun frutto, perciò il pubblico non vi ha una speranza al mondo ; et si crede in particolare che Feria condiscenda adesso a questo modo di trattare così rimesso perchè rimanendo ora, per quel che si crede, spenti quelli che li facevano arrivare le deliberationi del Senato, non può più prevenirle, et si mostra molto impacciato senza poter più haver di