101 Repubblica aderendo a essi capitoli, corroborar tanto maggiormente così pia e lodevole opera : L' anderà parte che siano tenuti li Serenissimi Principi alle ore che possino esser liberi dalle pubbliche occupazioni, procurando di applicar qual più tempo che sia possibile, ascoltar quelli che avessero bisogno di ricorrer ad essi per esecuzione delle sentenzio fatte a loro favore, che sono sottoscritte e passate con quelle solennità che si ricercano, facendole dar esecuzione con ogni maggior prestezza, procurando particolarmente che il povero non resti oppresso conforme alla detta Promissione che vuole che la giustizia sia egualmente ed indifferentemente amministrata a tutti (1). » Altre disposizioni furono prese durante la vacanza del ducato, che si prolungò di molto tempo, non potendosi i quarantuno accordare sulla scelta del successore al Mem-mo. E ne sarà stata causa probabilmente la gara nuovamente insorta tra le case vecchie e le nuove, le quali ultime spossessate, per la precedente elezione, d’ una preminenza che già da oltre due secoli tenevano, avranno posto tutto in opera per ricondurla nella loro parte. Eu uopo quindi che i Consiglieri per ben tre volte ammonissero gli elettori e li minacciassero di strettissima chiusura e privazioni e finalmente di proporre l’elezione del nuovo doge al Maggior Consiglio (2), quando non venissero tra breve ad una deliberazione. Così alla fine fu eletto il 2 decembre 1615 Giovanni Bembo, e fu una nuova sconfitta alle case nuove. Era il Bembo in età di settantadue anni, uomo savio e Giova?ni 1 Bembo di singolare bontà, amantissimo della sua patria, ma assu-meva il principato in tempi in cui tutto pronunziava una 1615 prossima guerra. Imperciocché quella sciagurata faccenda (1) La legge passò con 1050 voti, 34 negativi, 13 non sinceri. (2) Sivos e Lettere del Collegio con la scrittura de’ Consiglieri e la risposta degli Elettori.