137 petardar la ceca e l’arsenale e di dar Crema alli Spagnuoli » (poiché anche questo entrava, come vedremo poi, nell’orri-bil disegno). Moncassin a tali parole impallidì ed esclamò: ah volete perderne tutti ! Ma Juven confortandolo gli disse che colà avealo condotto solo perchè rivelasse ogni cosa, ed infatti introdotto, fornì tutte le notizie che da lui si chiedevano e accarezzato e rimunerato promise continuar a dare tutti gli avvisi che venissero di Spagna o da altre parti. Il Juven, sollevatosi così 1’ animo di quel grave peso che l’aggravava, partì per Crema ove aveva la sua compagnia, e il Moncassin continuò fedelmente i suoi servigi al Governo (1), in mano del quale si era proposto far capitare quel Roberto Brouillard famigliare dell’ ambasciato-re di Spagna per le cui mani passava tutto il carteggio col duca d’ Ossuna, ma non potendosi arrestare nella casa dell’ ambasciatore e fallito un tentativo di coglierlo altrove, non fu possibile averlo. Ben si ebbero invece prove indubitabili della cospirazione e dei partecipi di essa, avendo il Moncassin disposto in modo che persona di fede e perita nella lingua francese potesse da un nascondiglio ascoltare i loro discorsi e vederli bene in faccia in maniera di ottenere piena certezza delle persone su cui dovea cadere il rigore delle leggi. Era venuto il tempo di agire, e i Dieci che erano stati fino allora fors’ anco troppo peritosi finché non avessero avuto le prove appien convincenti del macchinato delitto, ordinarono prontamente l’arresto di Re-naud, e dei fratelli Bouleaux che erano a quel congresso (2), altri indicati non si trovavano allora in città, Gia- (1) Varii autografi del Moncassin si trovano nelle Parti segrete. (2) 12 Maggio 1618. Cons. X Criminale. NelleComwtticafe del Cons. de’X al Senato 3 die. 1618, svelando tutt’i particolari deila congiura (vedi Hancke, Storia critica ecc., doc. X), leggesi il motivo prudentissimo per cui non si fecero gli arresti nel momento stesso che i congiurati stavano congregati nel luogo ove Mon- Vol. VII. 18