275 sero prestare la dovuta obbedienza e mettere in lui, quai figli verso il padre, fiducia ed amore (1). Le quali speranze che di lui s’ erano concetto non poteronsi per la breve sua vita effettuare, e morto il 12 dicembre 1624 gli fu surrogato il 4 gennaio susseguente Giovanni Cornaro. La poli-tica però col cambiare dei dogi non si mutava, e la Repub- ^cvi blica seguendo con attenzione i grandi rivolgimenti di Ger- 1624. mania, a due cose principalmente mirava : abbassare per quanto fosse possibile la potenza austro-spagnuola, e in pari tempo non -compromettersi verso di questa per modo da attirarsene addosso la formidabile potenza, ben accorgendosi, che da’ suoi pretesi alleati essa non avrebbe alla fine ottenuto se non parole. Scriveva quindi a’ suoi ambasciatori in Francia ed in Inghilterra, affinchè si maneggiassero con tutto l’impegno a ricondurre la pace tra le due Corone, per poi unite dare validi soccorsi al re di Danimarca ed al Mansfeld (2), sebbene si avvedesse che l’Inghilterra soltanto attendeva a ciò che fosse di suo maggior vantaggio (3), e la Francia a nulla si sarebbe condotta finché non avesse espugnata la fortezza della Rochelle, eroicamente difesa dagli Ugonotti (4). Cercava perciò d’ indurre questi ad una onorevole resa ; incoraggiava Cristiano di Danimarca a tener fermo lodandone al suo inviato le esimie qualità e virtù, e considerandolo come uno dei principali freni « al vento impetuoso delle passioni di chi tenta di spegnere tra i principi il lume sovr’ altro pregiato della libertà e della indipendenza » (5) ; riceveva onorevolmente il marchese di Brande-burgo venuto con lettere degli Stati di Olanda e del re di (1) Criatof. Finotti, Oratio in funere F. Camerini. (2) Secreta 9 ottobre 1627, p. 199. (3) 10 Ott. 1626, p. 216. (4) 6 Nov. 1626, p. 262. (5) 11 Genn. 1627, p. 216.