538 il 1.» agosto 1671 abolite paiecchie cariche inutili e certe tasse che ingiustamente aggravavano il libero movimento delle merci. Per incoraggiare il commercio nazionale si ricadde nell’errore di aggravare di due per cento i forestieri a confronto dei veneziani nell’ uscita a tenore della parte 1563 ; all’ incontro i dazi di uscita dell’ olio e del riso furono ridotti ad un quarto di quanto pagavano fino allora (1), sperando così indurre i navigli inglesi e olandesi che caricavano nei porti di Puglia e in altri del golfo, a dare la preferenza a Venezia. Esperimentata l’inutilità, anzi il danno del nuovo sistema, fu deliberato tornare al-1’ antico e nel 1684 fu soppresso il Porto franco. Per migliorare la marina e fornirla specialmente di buoni marinai, decretava il Senato fino dal 16 febbraio 1682/3 la creazione di una scuola di nautica, e fra altri regolamenti (2) raccomandava ai capitani di non prendere al servigio di bastimenti se non gente provetta e capace, e solo fino una quarta parte di uomini nuovi, ma riconosciuti atti a divenire valenti, a mezza paga, con titolo di sotto marinari, oltre a’ soliti mozzi, relativamente a’ quali aveasi di mira che restasse per tal modo « espurgata la città di gente povera e vagabonda, al qual fine sieno incaricati li piovani e Capi di Contrada di dar ogni mese distinte le notizie di tutta la gioventù' discola ed infruttuosa che si attrova nelle loro contrade ». Rinnovavansi le regolari partenze di galere da mercato per Levante e Ponente (3), favorivasi 1’ istituzione di compagnie d’assicurazioni con cauzione dei capitali. Altri provedimenti si facevano per rialzare l’industria (4), cercando favorire con privilegi ogni nuova in- (1) 13 Gennaio 1671;2 ibid. (2) Capitolare, p. 432. (3) Registri e scritture al Senato dei Savi alla Mercanzia. (4) Anche relativamente all’ industria scriveva il Giogalli: « che