539 venzione o introduzione di fabbriche. Così una fabbrica di calzette di seta all’ inglese a Padova (1), di panni all’Olan-dese, dette londrine (2), del solimano e 'precipita a Venezia (3) ; di droghetti e mezze lane ad Udine e Palma (4) ; fu promossa la fabbrica di panni nostrani (5) ; incoraggiato un Pietro Antonio Chicherio, romano, che avea trovato modo di comporre di minerali e altri materiali pietre durissime, che pulite e lavorate imitavano con colori diversi in corpo e superficie i marmi naturali e il lapislazzoli (6). E rasi con se poi si riflette alla miseria lacrimevole nella qual è ridotta la maggior parte della gente bassa di questa città a differenza dei tempi passati, è oggetto di gran compassione, aggiungendovisi ancora molti disastri che a tutti gli altri gradi di persone indi ne provengono, perchè quando non lavorano gli operarii non hanno di che spendere e si restringe a segno il corso del danaro che ognuno ne patisce considerabile nocumento . . . Certa cosa è che la predetta miseria nasce dall’esser andate in disuso le manifatture che qui in quantità grande si fabbricavano negli anni andati, non avendo più spaccio massime nel Levante dove si consumavano pannine di lana e seda veneziana in grandissima quantità et hora smaccate da quelle d’ Olanda e Inghilterra sono rifiutate e ciò nasce perchè le forastiere sono di maggior vaghezza e di minor prezzo. Pertanto a fare che ripigliassero maggior esito vi vorrebbe particolar applicatione acciò per l’avvenire li panni di Venetia fossero fabbricati senza quelli eccessivi aggravii che hora li riducono a valere prezzi altissimi ; e qui raccordo che le manifatture quali son obbligati a pagare li mercanti da lana agli operarii riescono troppo esorbitanti, sì che moderate che queste Hieno e regolati gli altri aggravii pubblici, si potranno vendere i panni a prezzi più tollerabili e per conseguenza Verrassi ad augumentarne l’esito, il che seguirà anche con utile degli operarii medesimi, essendo meglio per loro guadagnar lire 3 il giorno lavorando continuamente, che lire 6 e lavorare solo dieci giorni al mese. Le spese minute che si pagano a dogana da mar non sono già materie da non tenerne conto, ma con più giusto nome si possono dire spese stravaganti, che particolarmente nelle materie grosse di molto volume e di poco valore sono un aggravio intollerabile che ha bisogno di rimedio». Così pensava e scriveva un semplice mercante veneziano del secolo XVII. (1) Capitolare de’ V Savi alla Mercanzia, 3 ott. 1671. ('2) Aprile 1673, ibid. (3) 30 Agosto, ibid. (4) 3 Luglio 1675. (5) Terminazioni 5 Savi alla Mercanzia 29 Marzo 1690. (6) Capitolare ecc., 20 Sett. 1679.