421 solo a grande stento che i comandanti poterono salvarli dal furore del popolo. Così tiravasi innanzi con meravigliosa perseveranza, e a formarsi una idea di quanto essa costasse, basta considerare, che in Candia specialmente ciò che risparmiava la spada nemica, divoravano i morbi, i disagi ed il clima ; che i sudditi a fatica s’inducevano a trasferirsi in sì lontana e divoratrice regione ; che gl’ ingaggi all’ estero a grande difficoltà e solo con assai grosse paghe si facevano, che infine la navigazione stessa a uomini non pratici del mare riusciva di grande affanno, e deboli ed infermi arrivavano moltissimi nell’ isola. L’ anno 1653 nulla portò di rilevante nei fatti della guerra, la quale più si maneggiava per corse e rapine tanto sul mare quanto in Dalmazia, che non per formali battar glie, anzi sorta qualche debole speranza di pace per opera specialmente dell’ ambasciatore francese de la Haye, la Repubblica avea mandato a Costantinopoli a trattarne Giovanili Cappello (1), accompagnato dal secretario Gio. Battista Ballarmi. Diceva la commissione (2) : procurasse di vedere il Sultano stesso, al quale dovea manifestare il desiderio della Repubblica di ristabilire 1’ antica pace ed amicizia ; pel qual oggetto e per dimostrazione di stima essa mandavalo ambasciatore alla Sublime Porta ; che se entrando nelle trattative, i Turchi mettessero di nuovo in campo la cessione dell’ isola, dovesse escluderla affatto, attenendosi alle istruzioni già date al Soranzo, cioè di esibire per la pace mediante la restituzione di Rettimo, Canea ed ogni altro luogo occupato, primieramente ragguardevole somma di danaro, poi una pensione annua per la porzione del (1) Sua elezione 6 giugno 165‘2. Deliberazioni Costantinopoli. l‘2) 26 ottobre 1652. Deliberazioni Costantinopoli.