110 sul vantaggio, consentiva ad una pace onorevole. La desideravano anche la Francia e la Germania agitate dalle interne turbolenze, e da un pezzo maneggia vasi a Parigi ove fu anche conchiusa il 26 settembre 1617, e segnata a Madrid da cui ebbe poi il nome. In èssa stabilivasi, che confermandosi il trattato di Asti, il duca di Savoia, secondo il tenore d’ esso, disarmerebbe e restituirebbe le terre occupate, come del pari farebbero gli Spagnuoli, si libererebbero i prigionieri, sarebbe da ciascuna parte perdonato a quelli che l’avversa avessero favorito. Quanto ai Veneziani, convenivasi (1) : che mettendo 1’ arciduca Ferdinando presidio alemanno in Segna, i Veneziani gli restituirebbero una piazza in Istria a sua elezione e dell’imperatore Mattia che succeduto nel 1.612 a Rodolfo (2), in questo accordo molto si era adoperato ; si nominerebbero due commissarii per parte per cacciare gli Uscocchi pirati, bruciare le loro barche, impedire le piratiche loro corse, il che fatto, la Repubblica restituirebbe le terre occupate, cesserebbero reciprocamente le fortificazioni e tutte le ostilità per terra e per mare, riavviandosi quindi libero il commercio e restituendosi i prigionieri. Per 1’ avvenire S. M. Cesarea e Ferdinando arciduca si impegnavano a non più ammettere gli Uscocchi, e far sì che non fosse data alcuna molestia al commercio veneziano a tenore del precedente trattato di Vienna del 1612 che veniva testualmente inserito, a ciò impegnandosi anche S. M. Cattolica ; la questione della libera navigazione del golfo allora tanto agitata, veniva ad altro tempo differita. Co sì restavano intanto i Veneziani nelle loro antiche ragioni. Tale (1) Commemoriali. (2) Le varie trattative circa Uscocchi anche col cardinale Gliselio (Olesel) leggonsi nei dispacci di Gio. Soranzo, il quale dice di lui: Questo Gliselio è persona assai rozza, egli è nato bassamente, è on-garo che vuol dire mezzo turco, 30 luglio 1612.