268 con la nomina dei magistrati dei Valtellini, nè con alcun altro vantaggio di questi, tranne la religione ; che per la sicurezza d’Italia e della Repubblica fossero ad ogni modo ad includersi e chiamare a sottoscrivere i Principi ; si prefiggesse il tempo pel disarmamento degli Spagnuoli e degli altri, e che Sua Maestà dichiarasse di non ritirare le sue truppe quando non si fosse conseguito pienamente 1’ effetto (1). Il Richelieu protestava all’ ambasciatore dicendo : « signor ambasciatore, se quello che sono per dire a Y. E. è falso e se vi è colpa mia, mandi adesso, adesso Dio 1’ anima mia al-l’inferno, » asseriva tutto essere stato fatto dal Fargis; che al re stesso non piacevano quegli articoli, ma che ormai si confidava che la Repubblica non amerebbe nè loderebbe che si entrasse per questo in una guerra lunga e pericolosa ; tuttavia si manderebbe Roano in Italia e altre milizie in Valtellina, mettendo ogni cura perchè avesse a seguire il disarmamento e cessare le gelosie, come si terrebbe di tutto informata la Repubblica (2). La stessa cosa confermava il re di propria bocca all’ ambasciatore il 4 aprile, ma 1’ ambasciatore scriveva al Senato : poco o nulla potersi sperare ad onta di tutte le belle parole e delle dimostrazioni favorevoli, perchè il re veramente era retto, e non reggeva, e non voleva o non poteva replicare a ciò che gli veniva detto (3). Infine mostrando rifiutare il primo trattato del Fargis, se ne conchiudeva un altro poco diverso, e il Senato scriveva al Contarini, non insistesse sulla sottoscrizione della Repubblica, la quale verrebbe per essa ad impegnarsi a cosa che disapprovava, e si contentasse di chiedere il disarmaci) 30 Marzo 1616, Annali. 12) 5 Aprile Ib. (3) 13 Maggio.