469 fretta a concludere 1’ accordo,atanto precipizio a tare un trattato svantaggioso, tanto repentina risoluzione in fatto di sì grande importanza ? » « Nelle lettere del capitan Morosini si leggono descrizioni tutte piene di fuoco. Un assalto è stato dato al principio d’ agosto, si resistè con bravura, si respinse con ardire il nomico, si ributtarono con gran coraggio gli aggressori e poi senza altri assalti si. cede, e il frutto della passata resistenza è la resa?.Non occorre dire che si diminuiva il numero de’ soldati, perchè, se non si fosse corso con tanta fretta sarebbero stati con abbondanza rimessi. Il duca della Mirandola è pur capitato a tempo. Era già spedito 1’ altro convoglio del papa, e sarebbe giunto anche in breve il Procuratore Bernardo con triplicati rinforzi di milizia, con apprestamenti d’ ogni sorta, con danaro e con la sua propria virtù ed esperienza. 0 eccellentissimo sig. capitan generale, è egli questo lo zelo ardente del vostro cuore ? 1’ effetto delle vostre promesse ? il frutto del vostro viaggio ? Quel zelo espresso nelle vostre lettere al Senato, con quelle vostre parole che non bramavate altro sepolcro più glorioso alle vostre ceneri che tra le rovine di Candia ? Dove sono le tante belle promesse? Come svanite in un fiato le proteste fatte al pubblico ? No, in voi non parlava il cuore, ma la lingua, erano parole, non erano altro che parole ». Ma rispondevagli fra altre cose il cav. Giovanni Sa-gredo descrivendo la violenza dell’ oppugnazione, lo spaventevole numero delle mine, l’incontrarsi di queste, la strage, 1’ orrore, onde quel terreno « per l’incessante vomito di fuoco, era divenuto un inferno, nel quale sono periti sotto le resistenti mura di Candia cento trenta mila Turchi, come ne fanno fede gli ultimi schiavi, avendosi avvisi tutti conformi che la Natolìa e la Grecia sono al presente spogliate di abitatori turcheschi, morti quasi tutti