190 f fausto caso di quell’infelice gentiluomo, che ha finito i suoi giorni per mano della giustizia, parlando, aggiungevano attribuirsene per voce comune qualche origine per parte di detta signora, essere in trattato di farle qualche intimazione sopra ciò, e poter essere buon consiglio che prevenisse la partita, con assicurarsi di tal modo la propria riputazione, pubblicamente parlandosi di questo fatto. Questa signora per la tenerezza che giustamente tiene di quel decoro che conviene alla nobiltà del suo sangue,'fessendo moglie di mons. gran maresciallo d’Inghilterra, che è, la più eminente dignità del nostro regno, ha, conscia del candor della propria couscienza, risoluto di venirsene avanti Vostra Serenità et valersi di me per introduttore, per esporle questo tanto e ricevere li suoi comandi, da’ quali tanto lungi è che voglia sottrarsi, che anzi si sottomette, acciò si riconosca la sua sincerità e riputazione della quale a gran ragione in cosa tale conviene vivere angustiata ». Al che rispose il serenissimo Principe : « Signor Amba-basciatore! diremo a V. S. in questo negozio, che ci riesce novissimo (ma con sua buona grazia ci volteremo alla signora Contessa, ben sapendo che intende la nostra lingna) che non è stata parola, nè ombra, non che soggetto nel proposito che V. S. illustrissima ci ha fatto esponer dal sig. ambasciatore. Quando alle porte di questo luogo ha mandato chiedere ella di venir a noi questa mattina ed è comparsa, ce ne erimo consolati grandemente per veder signora di tanto merito, che con la sua dimora ha favorito questa città, e credevimo fosse l’occasione della venuta per chieder qualche grazia, e se ne godeva da tutti questi signori sommamente (1). (1) li residente Sacchetti sembra male informato scrivendo : ., contessa d’A.rundel fu hier mattina in Collegio spalleggiata dal-ambasciatore d’Inghilterra, si dice per ottenere una proroga, parendole strano di ricevere un aifronto di questa sorte ; non potè ot-