288 mandavano truppe a guardare il Friuli, e aecagionavali di trattati introdotti col papa, con Francia e Mantova circa alla divisione degli Stati di Milano e Napoli (1). Ma quali si fossero i suoi divisamenti poco stette a dimostrarsi apertamente per le notizie giunte della marcia di truppe alemanne verso lo Stato di Milano (2), e di altri grandi preparativi che si facevano. Tuttavia chiamato in Collegio il residente Cesareo, gli fu letta la seguente scrittura (3) : « Intorno quello che di ordine della Maestà Cesarea ci è stato da voi rappresentato circa la risoluzione di mandar genti in Italia, e che già sono venute, ci occorre dirvi che siccome siamo certi dell’ottima volontà della Maestà Sua verso il ben comune, così averessimo desiderato che conforme a quei degni concetti che più volte ci ha fatto esporre per altra via, avesse trovato buono d’introdur la quiete, la quale in questa maniera si trova alterata con quelli pregiudizii e danni di questa Provincia e di tutta la Cristianità che sono molto ben a lui noti ; volemo però confidare nella sua bontà che non dissimile da se stessa vorrà trovar modo con la sua molta prudenza che queste differenze restino accomodate e rivocando le armi, divertirà gli stessi danni alli quali si vede questa Provincia esposta per stabilire una sicura e sincera quiete per ben universale e per gloria immortale del suo nome. Questo potrete riportare alla Maestà Sua per espressione della nostra rettissima intenzione e del desiderio che tenemo della pace, della quale secondo il nostro antico istituto ci faremo conoscer sempre studiosi con dimostrazione ben evidente di queste operazioni sincere dell’animo nostro che son proprie della stessa Repubblica ». Ma vedendo continuare i militari apparecchi degli (1) Secreta 21 aprile 1629, p. 140. (2) Ib., 19 maggio. (3) 21 giugno, p. 189.