356 rale, mentre del resto il governo dell’ isola ad imitazione di quello della Dominante avea oltre i Consiglieri ducali, il gran Consiglio, gli Avogadori, il Cancellier Grande, il Magistrato del Proprio, i Signori di notte (1), a’ quali ufficii venivano chiamati i nobili fendati veneziani e cretensi. Le milizie componevansi della cavalleria a carico dei feudali obbligati a fornire, come allor dicevasi, tanto numero di lancie e di scùdieri, delle cernide, o leve fra i paesani, e di galeotti ; ma tutto, tranne il servigio delle galere, trovavasi in grande disordine sottraendosi i nobili a’ loro obblighi, le cernide comparendo appena alle rassegne o ai giorni prefissi pel bersaglio per poi tosto tornare alle loro case. Nè in miglior condizione erano le cose dell’erario, e l’isola non solo non impinguava quello della dominante, ma aveva anzi bisogno di esserne sussidiata. La giustizia, non ostante gli ottimi provedimenti veneziani, non ostante l’invio di Sindici ed Inquisitori ad esaminare il contegno de’ Proveditori ed altri Magistrati, vi era male amministrata; e nelle campagne specialmente i nobili la facevano da tirannucci. Nel settembre 1574 era stato mandato in Candia con poteri straordinari il cav. Jacopo Foscarini per riordinare il regno a causa delle tante querele e voci sparse di estorsioni e tirannie per parte dei Rettori e principali nobili di colà. Egli regolò la milizia di modo che più non potevano i colonnelli e i capitani rubar paglie morte, ordinò l’erario, pubblicò prudentissimi ordini sul modo di esigere e custodire il danaro pubblico, augumentò notabilmente le gabelle, i dazii e le entrate della Signoria, riscosse molto da quelli che avevano rubato e convertito in uso proprio la pubblica pecunia : severamente castigò la cavalleria de’nobili e feudali che ob- (1) Pietro Zane, Relaz. di Gandía God. CCXIV, e altra MDXXffl alla Marciana classe VII it. e Valier, Guerra di Candia.