to alle altre cose ben sai die sono fuori delle umane posse. Eaco. Ma in tua malora, che dunque facevi là in cima sul palco ? La Todi. Cantava. Eaco. Tu cantavi e non altro? Ma questo che importava al mondo, o all’umana felicità? La Todi. Oh! assai importava, e tei dicano la gloria, gli onori, e le feste e i versi e le medaglie ed i busti ch’io m’ ebbi. Eaco. Cantando? La Todi. Cantando. Eaco. Ma che, forse non s’era più sulla terra cantato, o se in tanto pregio ed onore ora si tiene la virtù delle gole, che non fanno le medaglie e le statue alle calandre ancora o agli usignuoli? Ma tu, infine, che diletto o motivo avevi a cantare? La Todi. Cantava per l’amore dell’ arte e di seimila lire di Venezia che mi davano per cantare ogni sera. Dante. Oh giustizia di Dio! Seimila monete! E questo cieco (volgendosi ad Omero), il primo pittor delle memorie antiche, andò per la Grecia tapinando ! Il Petr. E costui (additando Dante) che descrisse fondo all’Uuiverso, scendeva e saliva per le scale altrui, mangiando il pane che sapeva di sale!