292 Colla nomina d’Orso, figlio del doge, al vescovado di Torcello, e colla narrazione della rifabbrica allor fatta e-seguire di quel duomo, ci abbandona il reputatissimo cronista contemporaneo, conosciuto sotto il nome di Sagor-nino (1), e che per 1’ esattezza del racconto e per 1’ affetto eh’ ei mostra evidente alla famiglia Orseolo, a buon dritto si crede essere stato quel Giovanni diacono adoperato dal doge Pietro II in tante e si importanti missioni. Di poco ei dunque probabilmente precedette nella tomba il suo signore, il quale sebbene nell’ età ancor fresca di 48 anni, affie-1008. volito da lunga infermità, morì nel 1008 dopo diciassette anni e mezzo di glorioso governo : principe da porsi per ogni conto tra i più illustri di tutte le nazioni e tra i più benemeriti della sua patria ; principe che seppe conciliarsi 1’ affezione d’ ambedue gl’ imperii orientale ed occidentale, sebbene tra loro nemici ; meritarsi il rispetto e la stima di tutti i monarchi e signori con cui ebbe a trattare delle cose dello Stato ; e, ciò che più monta, l’amore del suo popolo, che ben conosceva come a lui dovesse la sua gloria e la prosperità. (1) Il nome della famiglia Sagomino trovasi in parecchi documenti. Familiam. lume Venetis accensendam esse consiat ex Privilegio quodam Vitalis Michavlis II Venetorum ducis (1156-1172) in additamentis ad Dandcilum, p. 290 F. cui privilegio inter reliquos venetos Leonardus Sa-gorninus subscriptus legitur, Tartarotti in Mur. R. I. t. XXV. Ed anche più tardi in altri documenti.