831 colto nel tempio, e mentre cantavasi la Messa grande, fu-ron veduti, narrano le cronache, cadere alcuni pezzi di uno dei pilastri a cui è presentemente appoggiato l’altare di S. Giacomo, e sporger fuori un braccio, che fu tosto riconosciuto per quello del Santo. Non è a dirsi il giubilo allora della moltitudine : una soavissima fragranza si diffuse a quella apparizione in tutta la chiesa, nella quale si celebra tuttavia in quel dì la memoria del miracolo con apposita uffiziatura. Deposto quindi il Santo in marmorea arca nella Cripta o Sotto-Confessione della Basilica, fu di nuovo ritrovato il 6 maggio 1811 (1) insieme con varie monete, un anello d’ oro mancante della pietra, altri piccoli oggetti ed una lamina ricordante 1’ anno 1094, giorno 8 di ottobre, Doge Vitale Falier. Il giorno anniversario della scoperta del sacro corpo recavasi il doge ogni anno processionalmente alla Basilica e con lui assistevano alla Messa cantata tutte le Scuole, gli Ordini religiosi ed il clero portando intorno il Vangelo di S. Marco ed altre reliquie (2). La devozione poi chiamava concorso di popolo anche dalle città del continente, e di questa occasione appunto volle profittare l’imperatore Enrico IV, per visitare in quell’ anno 1094 Venezia. Ei vi fu accolto colle distinzioni dovute al suo grado, e durante la sua dimora ebbe campo ad ammirare i tanti sontuosi edifìzii, le navali costruzioni, la ricchezza generale: vide con istupore il movimento, 1’ operosità del popolo e tributò sincero omaggio alle politiche istituzioni della Repubblica (3), le quali singoiar (1) Manin co. Leonardo : Memorie storico-critiche intorno la vita, traslazione e invenzione di S. Marco evangelista e gli atti relativi del processo verbale riferiti dal Mutinelli negli Annali urbani di Venezia, pag. 69. (2) Sansovino, La Venezia descritta ecc. (3) Situm et politiam insigniter commendava. Dand.