276 l’aiutano si ch’ella in noi medesimi trasfonde il sentimento ola passioneond’èesagitata. Il canto, di cui non sappiam dire se meglio accompagni l’azione o sia da lei accompagnato, è quale con-\iensi a sì grande attrice. La purezza e facilità de’suoi modi; la potenza di quel trillo; tutti i più fini e riposti magisteri dell’arte sono in suo arbitrio, e quando non tocca sorprende. Ma tutti non sono eguali ammiratori della Pasta: tutte le mani al suo apparire non battono. Come ogni grande, eli’ha pure i suoi oppositori ; ma che possono mai miserabili bons mols o comparazioni più miserabili ancora, che possono 1’ innocue censure di qualche magherò giornalista contro una fama e un ingegno ch’ebbe, diciam pure, il consenso delle più culte nazioni? Quando si sarà detto eh’eli’abusa delle braccia ; che ne fa, concedasi pur, anche pompa; che il suo trillo dell’atto primo sorprende, ma non tocca; che velate sono nonso quali sue note,che cosa tori-assi all’effetto del suo magico canto? Fiuchè con tali o simiglianti censure non si riesca a distruggere il piacere e la commozione ch’ella in noi stessi trasfonde coll’azione ed il canto, in ispecie all’atto secondo, noi non potremo ricrederci mai della vergine opinione che di lei abbiamo portato. Noi non conosciamo la Pasta neppur di veduta, fuor della scena.