329 minò, e in generale la importanza di quella città venne sempre più mancando finche si spense del tutto. Ma se abbatutta era Amalfi, due altre rivali sorgevano a Venezia nell’ Occidente, cioè Pisa e Genova. Pisa avea cominciato a fiorire fino dal secolo X ed avea già fornito alcune navi all’ imperatore Ottone II nella sua spedizione nell’ Italia meridionale. Armò poi una flotta contro i Saraceni che infestavano la Corsica, ma mentre la più valorosa gioventù era assente, Pisa stessa corse grave pericolo per un’ improvvisa invasione notturna fatta da Musa, capo musulmano, divenuto padrone della Sardegna. La salvezza della città viene attribuita dalla tradizione popolare al coraggio d’ una giovanetta Cinzica Sismondi, che fu la prima ad armarsi e a far sonare lo stormo. Sempre fedeli a parte imperiale ottenero poi i Pisani ampii privilegi da Enrico IV, e fino dal 1075 compilarono un codice di leggi e costumi marittimi. Così aumentando di potenza e accresciuto il proprio navilio commerciavano nelle città di ponente e di levante e uno scontro d’armi coi Veneziani diveniva ogni dì più inevitabile. ^ E prima ancora che coi Veneziani, ebbe Pisa a misurare le sue forze con altra città più vicina, con Genova. Già ai tempi romani, emporio dei Liguri, avea poi sofferto naturalmente dalle invasioni barbariche ; soggiogata nel 935 dal saraceno Abulkasem, avea potuto più tardi rivendicarsi in libertà, e, progredendo nella via della propria costituzione, erasi eletti nel 1080 i primi suoi Consoli (1). Volse poscia le sue forze contro i Saraceni e nel 1088 avea fatto, d1 accordo allora con Pisa, una gloriosa spedizione nel-1’ Africa. Ma 1’ accordo poco durò e le acque del Mediterraneo furono spesso insanguinate dalle deplorabili guerre (1) Varese Si. di Genova. 42