812 no sempre maggiori ed erano ornai prossime a prorompere. Nel pericolo estremo in cui versava l’impero orientale, Michele Parapinace che allora sedeva sul trono, conscio almeno della propria debolezza, si decise a cercarsi un collega, e la sua scelta cadde sopra Niceforo Brienne, valente generale che ritolto aveva l’Illirio ai Serviani e Croati ed osò assalirli perfino nel proprio paese. Mise altresì in mare una flotta a proteggere 1’ Adriatico e a riacquistare qualche influenza all’ impero sulla Dalmazia. Ma fu breve lampo la sua grandezza : che in quella corrottissima corte tosto ordironsi maneggi a precipitarlo, ed il Brienne, fattosi ribelle, strinse, sebbene invano, d’ assedio Costantinopoli. Nello stesso tempo altro competitore sorgeva in Asia in Niceforo Botoniate, che, più fortunato, trovò accoglimento nella capitale e fu salutato imperatore nel 1078. Michele era già passato dal trono al chiostro ; barbari di tutte le schiatte combattevano dall’ una parte e dall’ altra e tra essi anche Normanni, che imparavano intanto a conoscerà i paesi, cui già volgevano cupido lo sguardo. Pessima fu 1’ amministrazione del nuovo imperatore, donne e cortigiani tenevano il potere, e mentre Roberto Guiscardo approdava alle coste dell’ Illirio e i Seigiucchi s’ erano impossessati dell’Asia minore, sollevavansi i generali Alessio Comneno e Melisse-no, quello nella Traccia, questo al Bosforo ; e già nel 1081 Alessio Comneno, incoronato imperatore, fondava la nuova dinastia dei Comneni che tener doveva quel trono per oltre cent’ anni, durata meravigliosa in quelle continue rivoluzioni cui andava soggetto 1’ impero. Fra la moltitudine dei titoli, di cui tanto si compiaceva la vanità greco-orien-tale, fu dato a compenso a Melisseno quello di Cesare : per Isacco, fratello di Alessio, ne fu creato un nuovo, cioè di Se-bastocratore.