Pietro Candiano II, doge XIX. 932. 228 zia alla riforma del Ziani e più tardi d’ Enrico Dandolo, come d’ altre monete succedette altrove nelle successive riforme cui dappertutto andarono soggette, appariranno le mie congetture forse non lontane dal vero. Giunto nel 932 all’ anno ventesimo del suo governo, Orso II Partecipazio rinunziò per ritirarsi a vita tranquilla e di devozione nel monastero di s. Felice nell’ isola d’Am-miana, fondato trentadue anni prima dai monaci fuggiti da santo Stefano d’Altino all’ invasione degli Ungheri in Italia. In suo luogo fu eletto Pietro Candiano II, figlio del doge Candiano, morto combattendo contro gli Slavi. Fin dal primo anno del suo dogado, egli ebbe il contento di segnare un onorevole e vantaggioso trattato cogli abitanti di Capodistria. L’Istria e la Venezia ebbero sempre affinità di costumi e d’interessi ; fino dai tempi romani furono unite in una sola provincia, unite furono altresì sotto la diocesi di Grado nel 732 (1) ed Orso Partecipazio I avea protetto gl’ Istriani dagli assalti degli Slavi. Ora le città del-l’Istria mandarono Adalberto Lucopoito, Giovanni Scabino e Foragario avvocato (2) a domandar al doge amicizia ed alleanza. Nel patto sottoscritto a Rialto confessavano gli abitanti di Giustinopoli : essere stati sempre difesi e protetti dai Veneziani, aver goduto fino allora del benefizio di liberamente praticar nelle Lagune, troppo invero aver tardato a rendere debita testimonianza di gratitudine : farebberlo ora, promettendo al doge ogni anno a titolo di onore cento anfore di vino nel tempo della vendemmia ; impegnavanzi infime di proteggere anch’ essi dal canto loro i negozianti veneziani che girato avessero pel loro (1) Vedi sopra a p. 35 nota. (2) Dand., Chr.