IO que’tempi e fra gli altri il Regiomontano, ed a scioglierla fu trovato di cancellare di netto dieci giorni dell’anno i582 che allora correva, e di sopprimere tre bisestili in qualtrocent’ anni per antivenire simile confusione nei secoli avvenire. In ciò appunto consiste la riforma del nuovo stile e del calendario ch’ha il titolo di Gregorio XIII. Ma il dotto pontefice durò maggior fatica a farvi consentire le genti, che non a comporlo. La regina Elisabetta, che non voleva nulla approvare di quanto veniva da Roma, non volle che i suoi popoli si assoggettassero alla nuova maniera di computo annuale, ed a suo esempio la provincia di Utrecht, la città di Ginevra ed alcuni principati della Germania, ch’eransi separati dalla chiesa romana mantennero 1’ era giuliana, ossia lo stile che chiamasi vecchio. LJ antico calendario ebbe dunque corso per qualche tempo ancora, ma alla fine tutta 1’ Europa s’ acconciò a poco a poco al nuovo, tranne i Greci, i quali ad onta di tutti i calcoli del Regiomontano e degli astronomi, ad onta del sole e delle stagioni tirano innanzi col loro calendario giuliano, per cui rimasero indietro di noi e del cammino del sole prima di dieci, poi di undici ed ora di dodici giorni, a motivo della soppressione di que’ tre bisestili, di cui si è parlato di sopra.