33 Fu allora fortificata di mura e di torri, tanto che grande fortezza chiamolla l’imperatore Costantino Porfirogenita nel secolo X (1) ; fu abbellita altresì di case e palagi, e principalmente di chiese, tra le quali si distingueva la cattedrale di sant’Eufemia, rifabbricata dopo il 580 dal patriarca Elia, ed ornata di mosaici, di colonne marmoree e d’ altre magnificenze. Preziose reliquie, singolarmente quelle dei santi Ermagora e Fortunato, vi attiravano numeroso concorso di fedeli. E quando per lo scisma dei Tre Capitoli (2), pel dominio longobardico, che sempre più esten-devasi nella Venezia terrestre, per l’indebolimento sempre maggiore della potenza greca in Italia, Grado riceveva ogni dì più abitatori ed era infine divenuta sede di altro patriarca (3), opposto a quello di Aquileja, scismatico e sotto tropolitana di tutta la Venezia e dell’Istria. Beatus Paulus patriarcha qui Langobardarum rabiem metuens ab Aquileja ad Gradurn insulam confagli, secumque beatissimi martyris Hermachorae et ceterorum san-e forum corpora quae ibi humata fuerant deportava, et apud eundem !/radensem castrum honore dignissimumcondidit, ipaamque urbemAqui-tejam novam vocavit. In quo etiam loco post paucum tempus Helyas egregius palHarcha, qui tertius post Paulum regendam suscepit eccle-siam, ex consensu beatissimi papae Pelagli, facta synodo XX episcopo-rum eamdem gradensem urbem totius Venetiae metropolym esse instituit Sagom. (1) Ubi ar et multa corpora sanctorum. (2) Derivólo scismadeitre capitoli dalla smania dell’imperatore Giustiniano d’immischiarsi nelle cose teologiche. Raccolto un concilioa Costantinopoli nel 553, vi fece solennemente condannare gli scritti e la memoria dei tre vescovi Teodoro di Mopsuestia, Ibasso eTeodoreto, non che i tre argomenti o capitoli da essi in altri tempi sostenuti, ma poi abiurati, per lo che il IV conciliodi Calcedonia aveali assolti nel 451. Da ciò venne grande scalpore e scisma, tenendo alcuni coll’imperatore e col V concilio, altri rifiutandone la decisione. La Liguria, l’Insubria e la mediterranea Venezia erano fra questi ultimi, onde Smaragdo esarca di Ravenna venne perfino con suoi soldati a Grado e ne menò via prigione il patriar-caSevero. La quiete non tornò se non nel 698 quando anche i vescovi della Venezia in un concilio d’Aquileja si riunirono alla Chiesa romana. Criv. St. dei Venez. p. 136 e 368. (3; Ilis diebus defuncto Severo patriarcha ordinatur Johannes abas patriarcha in Aquileja vetere cum consensu regis et Gisulfi ducis: in Grado quoque ordinatm est Romania Gandidianus antistea qui fuerat pri- 5