66 Ora la guerra camrjia d’ aspetto. Giunse Narsete nella primavera del 662 a Salona con fioritissimo esercito, accresciuto vieppiù da Longobardi ed altri Barbari, che, largamente ricompensati, volontarii accorrevano alle sue bandiere (1). Ma il passaggio per la Venezia terrestre eragli vietato dai Franchi, e non abbastanza forte di navi a fare il trasporto totale delle truppe per mare, si determinò a seguire la via della marina, rimasta poco guardata, credendosi d’impossibile valico a causa delle paludi e delle molte bocche dei fiumi. Raccolte quindi molte barche, per certo dai Veneziani (2), (i cui cronisti narrano anzi, eh’ei passasse per le isole) fecene ponti (3) ove occorreva e potè senza impedimento arrivare a Ravenna. La guerra si protrasse fino nel 563. Totila, dopo eroica difesa, era morto combattendo, e, come lui, il suo successore Teja ; ma non fu quiete fino al 664 ; or sommoven-dosi i Goti rimasti, ora scendendo i Franchi a correre e predare. Narsete, alfine vincitore, assunse il titolo di duca e di maestro dei militi ossia generalissimo, e come tale governò l’Italia. Ma la sua amministrazione fu pessima, ed i popoli da lui oppressi fecero giungere le loro lagnanze a scrisse secondo l’etimologia persiana Nersete. Io seguo l’uso comune e antichissimo. Vedi Sagomino, Altinate, Dandolo : ecc. (1) Procopio, 1. 4, cap. XXVI. (2) Narsete vedevasi in angustie per ogni parte, quando Giovanni nipote di Vitaliano propose di passare coll’intera armata lungo la spiag- fia ch’era soggetta a’ Romani, cioè pel solito passaggio nelle Lagune a Grado a Ravenna (Proc. de hello goth.). La marcia fu adunque da Grado lungo i lidi ora detti di Morgo, Anfora, ecc., poi per quelli del 'ragliamento, di Caorle, Licenza, Piave, Cortellazzo, Cavallino, Treporti, s. Erasmo, Vìgnole, Lio, Malamocco, Pelestrina e Brondolo fino alle bocche del Po. Fil. V. 207. (3) Navigiorum non nulla jubere subsequi et lemborum vim maximam ut eum ad fluminum tramitus pervenissent ex his ponte manufatto .... Proc. 1. 3.