42 cominciarono a preferire le villeggiature in terraferma, quando gli abitanti più agiati delle isole affluirono da tutte le parti alla capitale, e gli stranieri perfezionarono 1’ arte vetraria, l’isola decadde in povertà. Girando e mezzogiorno s’incontra il porto del Lido, poi verso ponente Malamocco e Chioggia. Credesi che fino dal 462 il vescovo di Padova ricoverasse per qualche tempo a Malamocco, corruzione dell’ antico nome Mademau-cus e poi Mathemauco, il cui porto serviva, fino dai tempi romani, al padovano commercio. Alle successive invasioni barbariche, il luogo divenne popolatissimo e prosperoso (1), ebbe vescovo come Caorle, Torcello, Eraclea, Equi-lio, fu per circa settant’ anni la capitale dei Veneziani secondi, fino al principio del Secolo IX. Se non che, battuta di continuo dal mare, fu la città totalmente sovvertita in una tremenda bufera del 1102, il vescovato ne fu trasferito a Chioggia nel 1110, ma gli abitanti, raccoltesi a poca distanza, edificarono la Malamocco moderna. È il porto di Malamocco principale tra i porti della laguna. A poca distanza da Malamocco si giunge al lido di Pelestrina, che deriva probabilmente il suo nome dalle Fosti ae Philistìnae (2) ricordate da Plinio, sboccanti in mare non lungi da questo lido. Esso era separato da un’ altra parte della stessa isola, detta Albiola, per un porto allora (1) Tutti quelli Udì et contrade vegnendo zoso da Grado perfino alle isole de Rivo alto giera tutte abitade da zente copiosamente et tutta questa parte della Provincia fu edificada et habitada per i propri Veneziani. Et l’altra parte che ze delle isole de Rivoalto andando verso Malamocco, Postene, Pelestrina, Closa per fino a Cavo de Arzere fu edificada parte da Veneziani, ma et sforzo fu de’ Padovani. Cron. (2) Carbonaria ac Phossiones Philistìnae, quod alii Tartarum vo-cant, omnia ex atyundatione Philistìnae Fossae nascentia, accedentibus Athesi ex Trìdentinìs Atpìbus et Togisono ex Patavinorum agrìs. Ed ancora: Phossiones Philistinae accedentibus Athesi ac Togisono . . .pars eorum fecit Bnmdulum. Plinius,