41 rami o rivi interni, ove sorgevano palagi e case : or è terreno coltivato e vi abitano pochi vignajuoli ed ortolani. A poca distanza da Torcello, si trovano le isole di Burano e Mazzorbo (Majurbium) congiunte per un ponte, e, come le altre, anticamente assai popolate e ricche di edi-ficii : la prima succedette all’ antica, cui le acque nel secolo IX ebbero rumato, e conserva ancora nel suo dialetto a vocali allungate e addoppiate forse un avanzo della pronunzia de’ primi Veneti. Come Torcello, così popolarono gli Altinati Ammuria-no o Murano, attraversata da largo canale, soggetta a forti maree, di cui gli antichi Veneziani avean saputo trarre profitto per piantarvi mulini. V’ erano altresì in vicinanza molte saline e in generale l’isola presentava un sì ameno aspetto, che parecchi patrizii vi tenevano loro ville di delizia. Famosi fra gli altri erano i giardini del Navagero e del Cornaro, nel secolo XVI, pieni di lauri, mirti, cipressi, aranci, cedri, arbusti olezzanti, fiori vaghi e odorosi, getti d’ acqua e fontane. Governata in origine dai Tribuni, ebbe, nel secolo X, giudici propri!, e nel XIII un podestà veneziano ; ebbe, come Torcello, il suo particolare statuto ed il suo Consiglio ; ebbe perfino il privilegio di coniare una moneta detta osella (1). Fino dal secolo XIII divenne importantissima all’ industria veneziana per le sue fabbriche del vetro, arte conservatasi nel medio evo solo nell’ orientale impero e tra i Veneziani (2). Ma quando i nobili veneziani (1) Nel 1681, poi dal 1673 al 1796; portava, oltre all’arma del doge e quella de’ deputati dell’isola, lo stemma del comune, cioè un gallo con una serpe in bocca, e una volpe sul dorso. (2) Murat. Ant. med. aevi, I, 24 e Winkelmann: Graeci facilini scy-phos pretiosos ad potandum decorantes eos auro . . . faciunt vitrurn da-rissimum et cristallum, quod ipsi componimi. Bib. Naniana I, 36. IJna legge del 1275 proibiva l’esportazione di vetro in rottami, di allume e sabbia occorrenti per la composizione di esso. 6