207 Angela, nipote di quel Pietro Tradonico, che fu ucciso al-l’uscire dalla chiesa di s. Zaccaria nell’ 864. Grandi avvenimenti al suo tempo accaddero in Italia, alle cui conseguenze sottrar non si poterono neppur le Isole. Carlo il Grosso veniva deposto per la sua dappocaggine appunto in quell’ anno 888 : in Francia il potere passava nelle mani di Eude conte di Parigi ; in Germania, ' di Arnolfo figlio naturale di Carlomanno : ma nè 1’ uno nè 1’ altro era potente abbastanza per aspirare alla corona imperiale e sostenere il dominio in Italia. Laonde due principi in questa, sopra gli altri eminenti per parentela coi Carolingi, per estesi possedimenti e per meriti personali, Berengario marchese del Friuli e Guido duca di Spoleto, cominciarono ad alzare le loro brame all’ italiana corona. Il primo, che nipote era di Lodovico I figlio di Carlomagno e sostenuto da gran parte della nobiltà e del clero lombardo, l’ottenne di fatti in Pavia in quello stesso anno 888 ; ma a contrastargliela si levò Arnolfo, come quello che vantava sè essere il prossimo erede e successore de’ Carolingi. E già calava coll’ esercito verso l’Italia, quando Berengario, incapace a resistergli, e volendo sottrarre il paese ai danni d’una barbara invasione, gli si recò incontro fino a Trento, e, per accordo con lui fatto, ritenendo il regno d’Italia, acconsentiva a riconoscerlo come supremo signore. Ma non fa egualmente possibile evitare il conflitto col pretendente Guido. Due battaglie furono date, 1’ una sfavorevole, F altra propizia a quest’ ultimo. Berengario cacciato, si ritirò a Verona, ove attese a fortificarsi, invocando in pari tempo i soccorsi d’Arnolfo ; Guido trasferitosi nell’ 891 a Roma, vi si fece incoronare imperatore da Stefano V, intendendo forse mostrare per questo atto, come non fosse punto sua intenzione di riconoscere una supremazia de’ re germanici.