326 cioè, per le storie (dipinte o a mosaico), per l’oro, per la forma, per la qualità delle pietre, questo tempio di S. Marco avrà ad essere 1’ onore delle chiese. Consacrato forse nel secolo XI continuò anche in appresso a ricevere abbellimenti ed ebbe parecchi restauri a causa de’ quattro incendii che gran guasto gli recarono nel 1106, 1230, 1419 e 1429, con deplorabilissima perdita di molti diplomi, in esso conservati, e degli antichi mosaici e delle primitive pitture. Così dovea questo tempio riuscire un accozzamento vario di stili, di materie e di forme che parla per altro forte al pensiero, perchè è rappresentazione degli svariati elementi di cui componevasi Venezia nel secolo duodecimo (1) e delle vicende dell’ arte nei successivi. Vi predomina però lo stile romano-greco con qualche parte di arabo e di gotico, e fu opera, a quanto tutto conduce a congetturare, di architetto italiano, e forse veneziano ; mole superba d’orientale sfarzo, monumento insigne della grandezza e dell’ energia d’ un popolo che fra le tempestose ire de’ discordi fratelli, fra 1’ ingordo rapinare che ci pioveva dall’Alpe, si mantenne per quattordici secoli libero, ed italiano, mole in cui le varie parti spettanti a tempi, nazioni, culti, credenze diverse, formano una vera galleria storico-etnografica, soggetto di profondi studi e di gravi meditazioni (2). vitale Fa- Primo impegno del nuovo doge Vitale Falier quello es-ge xxxii. ser dovea di lavar 1’ onta dell’ ultima sconfitta. Passato l’in-1085. vern0j durante il quale la flotta normanna stanziò nel lago di Grlikis, furono mandati, a ricerca di Alessio, nuovi ambasciatori a Costantinopoli Andrea Michieli, Domenico Dandolo e Jacopo Aurio od Orio, che ebbero onorevolissima (1) Selvatico, dell’Architettura e della Scultura in Venezia, p. 35. (2) Selvatico, Ibid.