157 donico a soprantendere agli edificii, che si andavano erigendo, Lorenzo Alimpato a dirigere i prosciugamenti e gli interramenti, Nicolò Ardisonio a provvedere al buono stato dei lidi, e agli occorrenti ripari contro la massa delle acque portate dai fiumi, sboccanti allora nelle lagune, e contro la furia del mare. Alla tribunizia abitazione a’ Ss. Apostoli altra volle surrogata, che fece costruire appresso alla chiesa allor dedicata a s. Teodoro, e che fu il primo germe dell’attuale palazzo (1), ma di cui, pei succeduti incendi e per le tante riparazioni e i mutamenti operati, più non rimase vestigio. All’ esterno conservò Partecipazio il buon accordo con Carlo Magno, il quale, rinnovati i trattati coll’imperator greco Michele (2) e col suo successore Leone (818) (3), rinun-ziò ad ogni pretension di dominio sulle isole veneziane (4), e riconfermò loro il libero possedimento delle terre, che tenevano nel regno italico, ed i soliti privilegi. Tornarono (1) Che il palazzo ducale fosse fin dall’origine nel sito, ov’è al presente apparisce da un privilegio di re Ottone al monastero di s. Zaccaria (963) che vi si dice situato prope palacium Rivoalto. Bozzoni, Silenzio di s. Zaccaria. (2) Arsacio,mandatodaNiceforoaCarlomagno nell’810, tornò a Costantinopoli accompagnato da tre ambasciatori Franchi, cioè Aitone vescovo di Basilea, Ugone conte di Tours e Ajone da Cividal di Friuli, seco portando la lettera CXI tra quelle di Alcumo, nella quale Carlomagno dava a Niceforo il titolo di fratello. Arrivati gli ambasciatori a Costantinopoli, trovarono morto Niceforo, ma furono bene accolti dal nuovo imperatore Michele Curopalata, chemandòdal canto suo altri ambasciatori a Carlo et per eos pacem a Nicephoro inceptam confirmavit. A 812. Eginar-do o l’annal, Laurosemense. (3) Cura hoc (Leone) etiam foedus renovatum, in quo de libertate, immunitate et quiete Venetorum continebatur. Sigonio. (4) Per hoc quippe decretum Carolus approbans quod cura Nicephoro actum fuerat, novam Venetiam a se abdicavit (giacché Topograficamente avrebbe appartenuto all’impero Occidentale) permittens Venetos a modo per totum occidentale imperium ter ras suas possidere et illis immunitatibus gaudere, quibus sub Graecorum universali imperio gaudere soliti erant. Dand. »