72 furono sempre tra le Isole e la Venezia terrestre, derivanti dall’ origine comune, dalla frequenza dei passaggi, dalla giacitura, dagl’ interessi del commercio interno ed esterno. A Malamocco, a Torcello, a Chioggia, a Rialto erano i porti, gli ancoraggi, gli emporei dei Veneti terrestri (1) e perciò doveva esservi una popolazione dipendente dalle città madri ; doveva esservi qualche magistrato incaricato della vigilanza, come ne troviamo memoria anche nei porti toscani, specialmente in quello di Pisa nel secolo V e col nome appunto di Tribuno (2). A ben comprendere 1’ uffizio del magistrato di tal nome negli ultimi tempi dell’ impero, e quindi il suo vero significato presso i Veneziani secondi, di cui fu la prima forma di governo, ci è uopo ricordare quale fosse la costituzione romana dopo Costantino, conservata dagli Eruli e dagli Ostrogoti e con lievi modificazioni dai Grreci fino al-l’invasione longobardica. Le faccende interne delle città continuavano ad essere confidate in gran parte al governo municipale (3). Presedevano a questo i Duumviri o Quatuorviri a pronunziar giudizio nelle liti fino all’ importo di certa somma ; il Curator od anche Quinquennalis all’amministrazione dei beni ; il Defensor alla tutela dei cittadini e dei rustici contro le vessazioni dei ministri imperiali. Tutti i cittadini aventi certo patrimonio costituivano (1) Temanza ed altri già citati. (*2) Claud. Rut. Numanziano, Cod. Theodos., Panciroli, Not. utrhis imper. ove le varie specie di Tribuni. Troviamo Tribuni in Ravenna ancora alla fine del secolo Vili, quando assediata da Desiderio 1’ arcivescovo Leone, manda a chieder soccorso a Roma Giuliano, Pietro e Vitaliano tribuni. Anastas., Bibl. nei Bizant., Ven. p. 53. A Roma un Ma-yister milìtum accusa certo Graziano a Ludovico imperatore di voler dare la città ai Greci, ib. 105. (3) Savigny, t. I e II, p. 46 e seg. Cod. Just. L. XI, tit. 63, 1. 5. Cod. Theod. L. VII, tit. 12 L. 1, 8, 11 e L. XVII, tit. 1.