236 UN PRETE MINISTRO DELLA GUERRA alla cui testa c’ è un kapitano, che fa dare nel lin- guaggio comune il nome di kapitanìe, come in Austria, a queste circoscrizioni e che corrisponde un po’ al nostro sottoprefetto. I kapitani hanno una grande importanza e una grande responsabilità in caso di mobilitazione dell’ esercito, perchè deb- bono sorvegliare alla immediata esecuzione degli ordini, e pensare nel tempo stesso alla organizza- zione della 2a classe o categoria. Il ministro della guerra corrisponde quasi direttamente con loro. L’attuale ministro della guerra del Montene- gro è il decano dei suoi colleghi in Europa, poi- ché se la carica, proprio nel senso che la intendia- mo noi, non esisteva ancora al tempo dell’ultima guerra, egli però già a quell’ epoca ne esercitava le funzioni da molti anni. Ma il voivoda Elia Plamenatz ha un’ altra singolarità — una sin- golarità molto strana per un ministro della guerra. — E prete. Fu ordinato da Pietro II con altri quaranta, parecchi dei quali, come lui, non esercitarono poi il sacerdozio. Si sentiva molto più attratto dalla vita mili- tare e verso i campi di battaglia, che non dalle fun- zioni religiose. E bisogna dire che abbia davvero indovinato la propria vocazione anche dal punto di vista della salute, perchè ha ormai ottant’ anni, e a quell’ età fa ancora a piedi e a cavallo delle passeggiate che stancano i suoi aiutanti.